Disponibilità: IMMEDIATA -
Esente IvaISBN: 9788883222061
Edizione: 1991
Tags: Interlineare, Traduzioni
Categoria: Classici Greci
Editore: Editrice Ciranna
Autore: Eschilo
Le Supplici di Eschilo è una tragedia greca facente parte di una trilogia tragica. Trovi il testo greco, la traduzione, versione interlineare, costruzione diretta e note
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Le Supplici è una tragedia del drammaturgo greco Eschilo risalente probabilmente al 463 a.C. e facente parte di una trilogia composta da "Gli Egizi" e "Le Danaidi", queste due ultime opere però andarono perdute.
La sua datazione inizialmente era antecedente a quella odierna, stimata intorno al 490 a.C., e si attestava di fatto come la più antica delle opere teatrali, persino de I Persiani (dello stesso Eschilo), a seguito delle informazioni trovate però successivamente in un papiro si poté dedurre una datazione attorno al 463 a.C. come prima rappresentazione teatrale.
Ne Le Supplici, i temi principali affrontati in questa tragedia sono le controversie tra popoli dittatoriali (quello Egizio) e democratici (quello Greco), ma soprattutto quello della figura della donna che non vuole soggiogarsi all'uomo, ma comunque mai libera dalla legge universale dell'amore che la vede "costretta" a procreare.
N.B. è importante sottolineare la figura del coro (in questo caso rappresentato dalle stesse Danaidi) che riveste un ruolo fondamentale, da protagonista, in tutte le opere greche antiche, ed ancor di più in tutte le opere di Eschilo.
Il regno egizio era governato da due fratelli gemelli, Danao ed Egitto, il primo padre di 50 femmine ed il secondo di 50 maschi. Egitto decide ed impone così ai propri figli di sposare le cugine, ma Danao preoccupato dalle parole dell'oracolo, che gli aveva predetto che sarebbe stato ucciso per mano di un nipote, vieta il matrimonio alle figlie (le Danaidi) e le fà fuggire verso Argo città della Grecia.
Giunte ad Argo, le Danaidi su suggerimento del padre, intendono rifugiarsi nel recinto sacro ove risiedono I Supplici (donne supplicanti e disperate per lutti o altri gravi motivi), tale recinto aveva un diritto d'asilio sacro, il posto ideale dove le Danaidi sarebbero state difese anche da tentativi di rapimento con la forza; così le figlie di Danao chiedono al re Pelasgo di potersi sistemare nel recinto, ma ricevono un primo rifiuto da parte del re di Argo, Pelasgo era giustamente preoccupato per l'eventuale rivalsa da parte del popolo egizio, ma di fronte alla minaccia delle Danaidi d'impiccarsi in caso di diniego, promette di sottoporre la questione all'assemblea cittadina.
Pelasgo assieme allo stesso Danao, tornano ad Argo ed interpellano l'assemblea, la quale è favorevole alla richiesta di asilo, ma mentre il coro di gratitudine delle Danaidi si eleva nell'aria, giungono in città gli egizi decisi a riprendersi le loro donne, e solo l'intervento di Pelasgo stesso impedirà all'araldo di Egitto e dei suoi guerrieri di sottrarre le Danaidi le quali vengono messe al sicuro all'interno delle mura della città; l'araldo ritorna al suo accampamento urlando minacce, la guerra come sospettato da Pelasgo tra la città di Argo e gli Egizi è ormai vicina.
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