Battaglia di Maratona di Erodoto

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Battaglia di Maratona riassunto ed analisi

La Battaglia di Maratona racconta il primo scontro tra le forze persiane e quelle greche, in merito alla prima invasione persiana ad opera di re Dario I di Persia detto "il grande" contro le polis greche. Erodoto racconta la battaglia avvenuta nel 490 a.C. ove le forze persiane sbarcarono nell'Attica (regione dell'antica Grecia conprendente la città di Atene), precisamente in una vallata adiacente la città di Maratona. Re Dario è intenzionato ad impartire una severa lezione alle polis greche di Atene ed Eretria, colpevoli di aver dato supporto alla ribellione della colonia greca di Ionia (regione dell'asia Minore) contro l'impero archemenide, affida così la guida di un grosso esercito a due dei suoi generali più capaci, Dati ed Artaferne.

Eretria è già caduta sotto l'invasione dell'imponente esercito persiano, così come le isole Cicladi prima di essa, adesso è il turno della civilizzata Atene, ma l'avanzata dei generali persiani subisce un brusco arresto proprio a Maratona, gli ateniesi infatti aiutati anche da un contingente di opliti (soldati di fanteria) di Platea riescono con un'azione fulminea ad accerchiare ed attaccare il nemico, il quale si ritira in tutta fretta ed in modo disordinato subendo ulteriori perdite.

Ma l'esercito persiano non è vinto, e tenta un'azione strategica per attaccare direttamente Atene (guidata militarmente da Callimaco), circumnavigando Capo Sunio pensano di arrivare da sud-ovest alle spalle di una città sguarnita, ma l'esercito delle polis greche guidato da Milziade mettendosi subito in marcia da Maratona e procedendo a tappe forzate riesce a giungere molto prima del previsto, riescono a sventare persino l'attracco dell'esercito persiano a Pireo (borgo marinaro a 10 Km d'Atene); l'attacco a sorpresa delle truppe di Darti ed Artafene fallisce così miseramente, i persiani non possono far altro che ritirarsi in Asia minore portando con se i soli prigionieri fatti ad Eretria.

La Battaglia di Maratona è nota non solo per aver dato il via alla guerra Greco-Persiana, ma anche e soprattutto per la diffusione del mito dell'emerodromo Fidippide (messaggero greco abituato a percorrere lunghe distanze), lo scrittore greco Luciano di Samosata narrà infatti che Fidippide avrebbe corso ininterrottamente e senza sosta la strada da Maratona ad Atene, per giungere il prima possibile e portare il messaggio della vittoria greca sui persiani, stremato sarebbe morto per la fatica subito dopo aver assolto al suo compito. Indipendentemente da quello che c'è di vero nel mito di Fidippide, questo gesto è giunto sino ai giorni nostri influenzando il nostro sport e le nostre abitudini, nel 1896 s'introduce infatti la gara podistica sulla lunga distanza, chiamandola proprio col nome di maratona tra le gare ufficiali tenutesi nelle olimpiadi.

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