La seconda Filippica di Demostene (Filippica libro 2)

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La seconda Filippica (libro 2) di Demostene analisi

Le Filippiche sono le arringhe di Demostene rivolte ai greci per metterli al corrente del pericolo espansionistico del re Macedone Filippo II (padre di Alessandro Magno). Demostene cerca di far costituire uno sbarramento per arrestarne l'avanzata, ma nonostante le sue persuasive motivazioni, queste vengono ignorate e preferite quelle del politico Ateniese Eschine.

Le Filippiche di Demostene sono particolarmente apprezzate per la loro forma compatta (sintesi) ma da un lessico particolarmente variegato, ma più di tutto per l'uso copioso di pregevoli forme retoriche.

La seconda Filippica (libro 2) di Demostene riassunto (trama)

Scritto nel 344 a.C. nella seconda Filippica Demostene chiama i propri conterranei ad intraprendere una rapida azione contro le manovre del barbaro Filippo II re di Macedonia, quest'ultimo infatti ha spostato le sue attenzioni alle città del peloponneso in particolar modo tentando di conquistare Tebe e fornendo aiuto politico alla Messenia contro Sparta.

L'offensiva di Demostene è principalmente diretta ai sostenitori filo-macedoni, di cui Eschine (politico Ateniese) ne è il principale rappresentante e sostenitore. L'accusa più grave mossa da Demostene agli avversari politici era quella che per loro responsabilità fù siglato il trattato di pace che sanciva la fine della Terza Guerra Sacra (tra Atente e Macedonia), trattato stipulato nel 346 a.C. noto come "La Pace di Filocrate".

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