Institutio Oratoria libro I di Quintiliano

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Institutio Oratoria libro I riassunto ed analisi

L'Institutio Oratoria è un vero e proprio manuale di pedagogia, retorica ed insegnamento per chi vuole svolgere il ruolo dell'educatore. Composto dall'oratore romano Marco Fabio Quintiliano tra il 90 ed il 96 d.C. su iniziativa di Vespasiano e rivolto a Vittorio Marcello (funzionario di corte) per l'educazione del figlio. L'opera de "La formazione dell'Oratore" è composta da 12 libri e ci è pervenuta integra sino ai giorni nostri, ed è una vera e propria rivoluzione in ambito formativo, Quintiliano mettendo a frutto la sua ventennale esperienza d'insegnante descrive i passi precisi che un'oratore deve svolgere per educare, dall'infanzia sino alla maturità.

Nel libro primo de l'Institutio Oratoria Quintiliano tratta argomenti di pedagogia, l'educazione è un processo che si sviluppa lentamente durante tutto l'arco di vita di un individuo, e la prima formazione quella relativa all'infanzia è di tipo morale, il bambino la riceve in casa osservando ed imitando quello che fanno i genitori e gli adulti a lui vicino, questa è fondamentale poichè lo segnerà per il resto della sua vita.

Successivamente, per il proseguio dell'educazione parla della scelta del maestro, importantissima poichè è una figura che lo guiderà sino alla maturità, deve essree autorevole e benevolo allo stesso tempo ma soprattutto deve essere in grado d'individuare ed esaltare le qualità di ogni bambino, inoltre deve cominciare ad insegnare i primi rudimenti di lettura e scrittura sotto forma di gioco. Infine Quintiliano indica i sette anni di età circa per cominciare l'istruzione vera e propria, non prima perchè il bambino potrebbe se non pronto o forzato cominciare ad odiare lo studio.

Nel libro 1, Quintiliano esprime anche la sua opinione sulla differenza tra istruzione pubblica o privata, preferendo la prima poichè maggiormente in grado di favorire e rafforzare i rapporti sociali creando così delle salde e durature amicizie.

Infine è importante sottolineare come Quintiliano disquisisca anche sulle punizioni corporali, quale metodo repressivo degli errori, sebbene a quei tempi punire fisicamente i bambini era un diritto, egli era già convinto che la violenza era solo un atto più semplice e veloce di una più complessa ma formativa spiegazione dello sbaglio, per Quintiliano l'atto di colpire era un atto che andava contro la dignità dell'uomo.

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