Institutio Oratoria libro X di Quintiliano

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Institutio Oratoria libro X riassunto ed analisi

L'Institutio Oratoria è un vero e proprio manuale di pedagogia, retorica ed insegnamento per chi vuole svolgere il ruolo dell'educatore. Composto dall'oratore romano Marco Fabio Quintiliano tra il 90 ed il 96 d.C. su iniziativa di Vespasiano e rivolto a Vittorio Marcello (funzionario di corte) per l'educazione del figlio. L'opera de "La formazione dell'Oratore" è composta da 12 libri e ci è pervenuta integra sino ai giorni nostri, ed è una vera e propria rivoluzione in ambito formativo, Quintiliano mettendo a frutto la sua ventennale esperienza d'insegnante descrive i passi precisi che un'oratore deve svolgere per educare, dall'infanzia (così come trattato nel libro 1) sino alla maturità.

Nel libro decimo de l'Institutio Oratoria Quintiliano prosegue ad argomentare sulla terza parte di un'orazione retorica, ossia l'"elocutio" (la scelta dello stile del parlato), nello specifico di questo libro X insegna come acquisire facilità e disinvoltura nell'espressione, parla dell'aspetto visivo di un'orazione, ovvero l'espressioni del volto ed i gesti manuali d'assumere a seconda le argomentazioni da trattare, suggerendo fra l'altro quali autori imitare e da cui trarre spunto.

Ma il libro 10 è particolare rispetto ai due precedenti, sebbene anche in questo come nell'ottavo e nel nono si spieghi come detto la "elocutio", egli stavolta effettua anche una disquisizione storica e letteraria sugli scrittori greci e latini, confrontando autori quali Demostene con Cicerone, e chiudendola invitando gli oratori ad avere più autori da studiare ed imitare, così da perfezionare i propri scritti ed argomentazioni, senza però mai commettere l'errore di eccedere nel troppo zelo che porterebbe soltanto ad una bloccante ricerca della perfezione.

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