De Bello Gallico - libro 1 - Cesare - Classici Latini

In vendita online il De Bello Gallico libro 1 di Giulio Cesare con: versione interlineare, costruzione diretta e note.

De Bello Gallico libro 1 analisi

Il De Bello Gallico (in latino "sulla Guerra Gallica") è l'opera più nota del generale romano Gaio Giulio Cesare, scritto come commenti e note dettate dal generale al suo luogotenente Aulio Irzio in merito alla guerra dei Romani per la conquista della Gallia, composto tra il 58 e il 50 a.C., diviso in 8 libri (uno per ogni campagna militare condotta nella guerra ai Galli) di cui è bene precisare che i primi 7 libri furono 'scritti' da Cesare stesso, e l'ottavo da Irzio.
Il primo libro del De Bello Gallico è quello che introduce dapprima la descrizione della Gallia con i tre territori e popolazioni: Elvezia, Germani e Belgi. Poi comincia a raccontare le varie campagne la prima la Guerra di Elvezia ed infine la Guerra contro Ariovisto ed i Germani.

De Bello Gallico libro 1 riassunto (trama)

Il primo libro del De Bello Gallico racconta le prime fasi della campagna militare condotta da Giulio Cesare volta alla conquista della Gallia.
Comincia con una introduzione e spiegazione della regione della Gallia e dei popoli che in essa vivono, precisamente la Gallia era suddivisa in tre settori:

• Il Nord: con gli Elvizi, i Germani ed i Belgi;
• Il Sud: con gli Acquitani ed i Veneti;
• area Cisalpina: con i Celti (o conosciuti anche come Galli).

Nella seconda parte del libro 1, Cesare comincia a narrare la prima campagna militare volta contro gli Elvizi guidati da Orgetorige, i quali cercavano loro stessi di conquistare la Gallia con razzie sparse nei vari villaggi e stringendo patti ed alleanze sia con le popolazioni locali che con alleati romani quali Castico e Dumnorige, stipulando così il noto "triumvirato gallico", patto che ben presto fallisce con conseguente suicidio di Orgetorige. Gli Elvizi proseguono comunque le loro incursioni nella regione per la totale conquista della Gallia, ma nel frattempo Giulio Cesare giunto a Ginevra ne blocca l'avanzata distruggendo il ponte Rodano. L'astuto generale romano, cerca di temporeggiare trattando con gli Elvizi che vorrebbero sfondare per invadere la Gallia Cisalpina, ma nel frattempo si rinforza con milizie e legioni e sebbene non ancora complete riesce a respingere così l'attacco Elvizio. Forte di questo primo risultato ed avallando la scusa di proteggere il popolo degli Edui (saccheggiato dagli Elvizi), Cesare si convince che può lui stesso conquistare la Gallia, affida così la sua legione al luogotenente Tito Labieno ed ingaggia battaglia presso il fiume Arar, costringendo i nemici alla ritirata, invia infine lo stesso Dumnorige (affiancato anche dagli Edui) a sconfiggere definitivamente gli Elvizi in fuga presso Bibracte.

Nella parte finale del libro 1, Cesare prosegue a narrare la sua campagna in Gallia, stipula così un patto di protezione con gli Edui, e senza tanto girarci attorno coinvolge in battaglia le tribù Germaniche guidate da Ariovisto, imponendo loro un ultimatum di confinamento e di non aggressione del popolo Eduo. Ariovisto rifiuta ed arriva a Vesonzio, dove trova un forte contingente romano, e sebbene le trattative di armistizio tra Cesare ed i Germani continuavano, Ariovisto attacca a tradimento i romani, Cesare reagisce prontamente e nonostante l'alleanza dei Germani con i Marcomanni, gli Svevi e i Vangioni, riesce ad accerchiare con dei carri l'intero accampamento dei soldati Germanici ed ucciderli tutti senza via di scampo nemmeno per lo stesso Ariovisto.

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