Tacito - De vita et moribus Iulii Agricolae

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De vita Agricolae (Agricola) analisi

Il De vita et moribus Iulii Agricolae (La vita di Agricola) è probabilmente la prima opera dal carattere storigrafico di Publio Cornelio Tacito, composta intorno al 98 d.C. nella quale l'oratore romano descrive ed elogia la vita del suocero Giulio Agricola, generale al tempo del regno di Domiziano che riuscì a conquistare e governare su gran parte della Britannia. L'opera seppur di carattere storico, è un miscuglio di stili che spaziano dai componimenti lirici, la narrazione, lodi funerarie ("laudatio funebris") sino ad una parziale biografia inserendo fra l'altro elementi storici ed etnografici, ma soprattutto politici; così come farà anche in parte in "Germania" opera molto simile per stile e componimento ad Agricola, e scritta poco dopo nello stesso anno.

De vita Agricolae (Agricola) riassunto

In Agricola Tacito esalta ed elogia principalmente la vita del suocero, figura di alto spicco per doti morali ed onestà politica. Tacito introduce il suocereo narrandone brevemente la carriera, e raccontando solo marginalmente pochi fatti della sua vita quotidiana, si concetra poi quasi esclusivamente sugli eventi che portarono Agricola alla conquista della Britannia, isola abitata da un popolo fiero e coraggioso che mette a confronto con la corruzione e l'avarizia dell'impero Domiziano. Tacito nonostante la narrazione storica, non perde mai di vista la figura del suocero, protagonista assoluto dell'opera, esaltandone sempre le virtù, e sottolineando il fatto che nonostante operasse sotto il regno del detestato Domiziano, esso sia sempre riuscito ad assolvere a tutti i suoi compiti con totale fedeltà nei confronti dell'impero.

L'ostentazione di Tacito nei confronti di Agricola è tale che egli ne fà una vera e propria lode funeraria, al momento della sua morte, esso narrà come Agricola se ne vada in silenzio senza cercare una vana gloria ma rimanendo un uomo leale ed incoruttibile; ma al tempo stesso non omette di far intendere, raccontandole come voci che circolavano, che la morte di Agricola sia dovuta ad un probabile avvelenamento voluto dallo stesso Domiziano.

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