Disponibilità: ENTRO 15 GIORNI
Esente IvaISBN: 9788883221347
Edizione: 1994
Tags: Interlineare, Metrica, Traduzioni
Categoria: Classici Latini
Editore: Editrice Ciranna
Autore: Orazio
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Le Odi sono un'opera letteraria poetica ("Carmina") di 103 poesie suddivise in quattro libri scritte dal poeta romano Orazio successivamente al 30 a.C., la composizione avviene in due periodi differenti, i primi tre libri contenenti in totale 88 carmi furono scritte negli anni che vanno dal 30 al 23 a.C. mentre le restanti 15 furono inserite nel quarto libro realizzato solo dieci anni dopo nel 13 a.C. Per il componimento delle Odi il poeta si ispira alla lirica greca arcaica, nel prologo stesso egli afferma parlando con Mecenate di voler emulare Alceo, ma anche altri importantissimi lirici greci come Saffo e Pindaro, tuttavia i carmi non possono definirsi delle vere e proprie liriche poichè anche se ne rispetta la struttura egli introduce sempre degli elementi di novità, come ad es. nei monologhi ha sempre un destinatario che indirizzava e guidava poesia, ed infine egli si pone come supremo artefice della poesia, mezzo immortale ma d'ispirazione divina.
Le Odi trattano tematiche diverse e trovano molti elementi in comune sia con le Satire che con l'Epistole. Orazio era solito cominciare i carmi con delle citazioni che introducevano l'argomento da trattare, il quale poteva spaziare dagli affetti personali (amici, amori e luoghi cari), alla riflessione filosofica, al passare del tempo, ai banchetti ed al godere dei piaceri del vino e della vita, alla tranquillità della vita campestre e moderata, sino a carmi di più alto spessore come l'impegno civile, la paura della morte o l'esaltazione dell'immortalita della poesia; ma è bene aggiungere che Orazio (poeta dalle umili origini) era molto grato ad Augusto e Mecenate per averlo accolto nella loro corte e avergli donato la serenità economica, ed egli in un certo qual modo li ringrazia dedicando loro diverse poesie e rendendoli pertanto immortali.
Le Odi sono un componimento poetico come pochi, capace di raggiunge livelli poetici altissimi e donare vero e proprio godimento al lettore, il tutto con riflessioni profondissime ed una forma poetica splendida ed eccezionale.
Il secondo libro de le Odi raccoglie 20 poesie nelle quali escludendo la prima un Ode ad Asinio Pollione che si conclude con una disquisizione sulla poesia solenne, l'autore nei restanti carmi tratta con ancor maggiore approfondimento fatto nel primo libro il tema della morte; difatti sia al termine della seconda ode che nella terza descrive con grande pessimismo l'immagine della morte che col suo ineluttabile arrivo donerà a tutti l'esilio eterno, e da questo pensiero si aggancia e canta dei banchetti come momenti felici da cogliere e godere. La decima ode del libro II affronta invece l'importante argomento dell' "aurea mediocritas" che non deve essere erroneamente tradotta in mediocrità bensì in "aurea moderazione" e come è facile intendere tratta i vantaggi di una vita attenta e prudente, invitando ad avere un animo forte anche nelle sventure. Nella quattordicesiama ritroviamo nuovamente la morte, questa volta affrontata narrando con estrema bellezza del tempo fuggente della vita umana. La sedicesima ode è una lode alla tranquillità e ad una vita pacata e priva di eccessi, pensiero di forte corrente epicurea che invita a cercare la pace dell'anima liberandosi delle passioni inutili e del superfluo.
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