Disponibilità: ENTRO 15 GIORNI
Esente IvaISBN: 9788883221378
Edizione: 1994
Tags: Interlineare, Metrica, Traduzioni
Categoria: Classici Latini
Editore: Editrice Ciranna
Autore: Orazio
Satire libro 1 di Orazio, un classico latino acquistabile online con il traduttore e testo latino a fronte, versione interlineare, costruzione diretta, note e metrica
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Le satire sono un componimento scritto dal poeta romano Quinto Orazio Flacco, suddivisi in due libri scritti in momenti diversi, le Satire libro 1 raccoglie 10 componimenti e fù pubblicato intorno al 35 a.C. mentre ne le Satire libro 2 troviamo altri 8 componimenti e pubblicato intorno al 30 a.C. La metrica utilizzata dall'autore è quella classica dell'esametro ed i temi trattati spaziano invece dai vizi della civiltà romana, all'avarizia, all'adulterio, alla vita quotidiana sino all'incontentabilità dell'animo umano, egli però non attacca mai gli uomini ma i vizi in quanto tali, la sua è una satira morale volta a condannare i vizi e non i viziosi, e mirata a cercare un giusto equilibrio nelle cose senza eccedere oltre i limiti.
Nel libro I de le Satire di Orazio troviamo un tono molto più aggressivo che nel secondo, ove entrato nel circolo di Mecenate (consigliere dell'imperatore Augusto a cui dedica alcune satire primo libro) è più riflessivo e moderato. In etrambi i libri Orazio comunque si ispira alla satira luciliana, alla quale però non risparmia delle critiche definendole rozze e violente.
Il primo libro de le Satire si suddivide come detto in dieci componimenti con argomenti variegati, possiamo comunque raggrupparle in quattro categorie di approccio: satire narrative, discorsive, monologiche e dialogiche.
Nella prima satira del libro uno l'autore tratta l'eterna insoddisfazione degli uomini che rincorrono sempre la ricchezza non sapendo godere delle piccole cose. Nella seconda attacca violentemente l'adulterio. La terza è un'encomio all'indulgenza, ogni uomo è pieno di difetti e sono migliori coloro che ne hanno di meno, pertanto bisogna chi chiede indulgenza deve anche darla. Nella quarta narra una propria autodifesa, definendosi uomo dai lievi difetti che possono essere perdonati. Nella quinta satira racconta il viaggio fatto da Roma verso Brindisi con Mecenate. La sesta è un elogio a Mecenate che predica l'onestà del padre e degli avi piuttosto che il loro rango sociale. Nella settima narra un divertente litigio tra un ricco commerciante ed il re Rupilio, nel quale sarà il terzo a godere. Nell'ottava racconta come il dio Priapo riesca ad allontanare le maghe Canidia e Sàgana. La nona è la famosa satira del disturbatore, un mero arrivista sociale che vuole entrare a far parte del circolo di Mecenate viene preso in giro dall'autore. La decima satira altro non è che una vera e propria difesa della satira stessa, prendendo ad es. quella di Lucilio ne evidenzia pregi e difetti.
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